Il passaggio a Nord Ovest
1) I conquistadores spagnoli
2) I corsari inglesi
Sir Martin Frobisher, corsaro inglese dell'epoca dei grandi navigatori al servizio della regina Elisabetta I, esplorò i mari del Canada con un veliero di nome Gabriel. Nel 1577 credette di aver trovato l'oro e fece trasportare in Inghilterra tonnellate di un minerale che poi si rivelò non essere prezioso.
Qualcuno sa chi erano i corsari?
Due tra loro furono Walter Raleigh e Francis Drake. Il nome Drake vi dice niente?
Un altro inglese, Davis, esplorò le coste della Groenlandia nel 1588.
3) I viaggi di Henry Hudson e
William Baffin
Hudson, un navigatore britannico al servizio degli Olandesi, nei primi anni del 1600 esplorò le coste della zona ove oggi sorge New York: scoprì l'isola di Manhattan e l'estuario del fiume che attraversa la città e che prende il suo nome.
Come si chiamava all'inizio New York?
Qualcuno si ricorda cosa divideva la zona olandese della città da quella inglese?
Nel 1610, durante un viaggio nella baia a Nord che poi verrà chiamata con il suo nome, si trovò intrappolato dai ghiacci con la nave. I suoi uomini si ammutinarono e lo abbandonarono su una piccola imbarcazione insieme al figlio e ad altri marinai.
William Baffin nei suoi viaggi intorno al 1616 fece valide osservazioni astronomiche e sulle maree.
4) La spedizione Malaspina
(bellissimo, io l'ho visitato tre volte, vi è stato ospite anche Dante),
frequentò l'Accademia della Real Marina di Spagna a Cadice. Compì due viaggi nelle Filippine passando a sud del Capo di Buona Speranza e fece un giro completo del mondo tra il 1786 e il 1788.
Dove si trova il Capo di Buona Speranza?
Chi fu il primo navigatore europeo ad oltrepassarlo?
Poi propose al sovrano di Spagna di svolgere un altro giro del mondo a scopo di rilevare di dati sulle terre di recente scoperta. Furono scelti attentamente un supervisore scientifico, dei naturalisti di bordo, un cartografo e dei pittori e disegnatori. A bordo vennero portati gli strumenti scientifici più moderni e accurati e costituita una ricca biblioteca e un'ampia raccolta delle carte nautiche sino allora redatte. Malaspina partì da Cadice il 30 luglio 1789 con due corvette gemelle, battezzate Descubierta e Atrevida in onore di Cook (Discovery e Resolution erano le navi dell'esploratore inglese).
La Gazzetta Universale (Firenze) del 16 maggio 1795 ha segnalato il ritorno della spedizione:
"Spagna. Madrid, 4. Aprile. Le Corvette la Scoperta, e l’Audace, e la Goletta la Sottile partite da Cadice fino del luglio 1789 per riconoscere le Coste dell’ America Meridionale, e delle Isole adiacenti dal Capo di Horn fino all’ estremità del Nord Ovest dell’ America, sono ultimamente ritornate ne’ nostri Porti: per le scoperte fatte in quest spedizione si è acquistata la certezza, que non esiste alcun passo nel’ Oceano Atlantico sulle Coste Nord Ovest dell’ America fra i 59. 60. e 61. gradi di latitudine. Le Goletta la Sottile, e la Messicana distaccate al principio del 1792 dagli altri bastimenti, hanno contribuito, di concerto co’ Vascelli Inglesi diretti dal Capitano Van-coover, a determinare la posizione dell’ Arcipelago immenso, conosciuto sotto il nome dell’ Ammiraglia Fonte e Gio. de Fucca. Le Corvette hanno impegnata la maggior parte dello stesso anno all’ esame dell’ Isole Mariane, Filippine, e Macao sulle Coste della China: Esse hanno navigato insieme fra l’Isola di Mindanao, e quelle della nuova Guinea, e passando al di là della linea, e tirando verso l’Oriente, hanno percorso su de’ mari incogniti uno spazio di 500. leghe; esse hanno traversate le nuove Ebridi, visitata la nuova Zelanda, la nuova Olanda, e l’Arcipelago delle Isole degli Amici, prendendo per quella di Babau, que fino ad ora non era stata riconosciuta da verun navigatore estero. Questo viaggio ha considerabilmente aumentate le nostre cognizioni nella botanica, litologia, e idrografia. Le sperienze fatte sulla gravità de’ corpi, ripetute in diverse latitudini ci conduranno a delle importanti scoperte sulle irregolarità della figura della terra; scoperte che serviranno di base a una misura universale, tal quale si vuole stabilire in Europa, facile a verificare, ed altrettanto costante quanto le leggi da cui ella dipende. Studiando l’istoria civile e politica delle Nazioni visitate, si è seguito l’uomo da vicino, e si sono riuniti de’ monumenti che spargono molto lume sulle diversi emigrazioni di questi popoli, e su’ progressi della loro civilizzazione. La Natura ha sparso, nella immensa estensione de’ Domini Spagnuoli, delle produzioni, e de’ Tesori incogniti fino ad ora, che potranno dar luogo alle nuove speculazioni, capaci di aumentare la forza, el la potenza, di questa Monarchia. Per colmo di felicità, veruna di queste scoperte non è costata una lacrima al genere umano, lochè è senza esempio in tutti i viaggi di tale specie, tanto antichi che moderni; tutte le tribù, e le populazioni, che si son visitate, benediranno la memoria di coloro che, lungi dal far rossegiare di sangue le loro rive, non vi si son portati che per dare a’ medesimi delle nuove idee, delli stromenti, e delle utili semente.Finalmente le Corvette non sono state nientemeno felici quanto alla conservazione della salute de’ respettivi equipaggi. La loro perdita si riduce a tre o quatro persone per ciascheduna, benché sieno state esposta per lunghissimo tempo agli ardenti calori della zona torrida: la morte di Don Antonio de Pineda è il sole infelice avvenimento di questa spedizione. L’Istoria di tal viaggio sarà stampatà, e già si prepara il prospetto. Ella sarà interessante, se si deve giudicare dal merito del Capitano Malaspina."
5) I viaggi di Ross, Parry e Franklin
Ai primi dell'Ottocento i viaggi degli esploratori inglesi erano supervisionati nell'organizzazione dall'ammiraglio Beaufort.
(di cui sappiamo qualcosa, cosa?)
I viaggi di esplorazione si concludevano spesso in vere e proprie tragedie.
Sir William Parry: bloccato tra gli Inuit nel 1821.
John Ross: dalla spedizione navale del 1829 ritorna in slitta dopo una sparizione durata tre anni, viene salvato dall'equipaggio di una baleniera.
John Franklin: naviga sullo stretto di Davis, rientra a piedi e in canoa, in una spedizione del 1847 si perdono le sue tracce nella Baia di Baffin.
Spesso avvenivano tremendi episodi di morte per freddo, fame o malnutrizione. Alcuni membri delle spedizioni fecero ricorso al cannibalismo per sopravvivere.
6) Il viaggio in peschereccio di Amundsen
l
passaggio a nord-ovest venne infine conquistato nel 1906,
quando l'esploratore norvegese Roald
Amundsen completò un viaggio di tre anni su di un peschereccio
per la pesca delle aringhe convertito, di 47
tonnellate di stazza.
Alla fine di questo viaggio, discendendo il fiume Yukon, entrò nella città di Circle,
in Alaska,
ed inviò un telegramma
che annunciava il suo successo. La sua rotta
tuttavia non era pratica dal punto di vista commerciale: in aggiunta
al tempo che occorreva, alcune delle sue acque erano estremamente
poco profonde.
7) I successivi tentativi e le imprese sportive
Si fecero tentativi di stabilire una
rotta per le petroliere, ma risultò più conveniente costruire un
oleodotto.
Dal 2008 arrivano dati sullo
scioglimento accelerato dei ghiacci che rende praticabili alcuni
tratti della rotta prima difficili.
Nel 2012 ha completato il
Passaggio a Nord Ovest la prima barca a vela italiana con equipaggio
interamente italiano, il Best Explorer di Nanni Acquarone, torinese,
con una spedizione interamente autofinanziata a nome
dell'Associazione Arctic Sail Expeditions - Italia.
Best Explorer, un cutter in acciaio di 15,17 m. (51 piedi), è partita da Tromsø (Norvegia) il 1º giugno 2012 ed è arrivata a King Cove, Alaska, il 13 ottobre 2012, dopo un viaggio di circa 8.200 miglia nautiche e che ha seguito quasi esattamente la rotta di Amundsen.
Best Explorer, un cutter in acciaio di 15,17 m. (51 piedi), è partita da Tromsø (Norvegia) il 1º giugno 2012 ed è arrivata a King Cove, Alaska, il 13 ottobre 2012, dopo un viaggio di circa 8.200 miglia nautiche e che ha seguito quasi esattamente la rotta di Amundsen.
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