domenica 30 settembre 2012

Orlando furioso a piccole dosi - 1

1) IL PROEMIO

a) Cos'è il proemio?

b) Leggiamolo:

CANTO PRIMO, vv. 1-32

Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto,
che furo al tempo che passaro i Mori
d'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
seguendo l'ire e i giovenil furori
d'Agramante lor re, che si diè vanto
di vendicar la morte di Troiano
sopra re Carlo imperator romano.

Dirò d'Orlando in un medesmo tratto
cosa non detta in prosa mai, né in rima:
che per amor venne in furore e matto,
d'uom che sì saggio era stimato prima;
se da colei che tal quasi m'ha fatto,
che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso,
che mi basti a finir quanto ho promesso.


Piacciavi, generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito, aggradir questo che vuole
e darvi sol può l'umil servo vostro.
Quel ch'io vi debbo, posso di parole
pagare in parte e d'opera d'inchiostro;
né che poco io vi dia da imputar sono,
che quanto io posso dar, tutto vi dono.


Voi sentirete fra i più degni eroi,
che nominar con laude m'apparecchio,
ricordar quel Ruggier, che fu di voi
e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio.
L'alto valore e' chiari gesti suoi
vi farò udir, se voi mi date orecchio,
e vostri alti pensieri cedino un poco,
sì che tra lor miei versi abbiano loco
.


c) Analizziamolo:

- Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori,
le cortesie, l'audaci imprese io canto
:
il poeta sceglie come argomento della sua opera .....

- se da colei che tal quasi m'ha fatto,
che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,
me ne sarà però tanto concesso
. :
qui Ariosto parla della donna che ama, ....................................

- generosa Erculea prole,
ornamento e splendor del secol nostro,
Ippolito
:
dedica del poema al mecenate di Ariosto (chi è un mecenate?), cioè al Cardinale ..........

 - ricordar quel Ruggier, che fu di voi
e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio
:
presentazione di una delle tematiche del poema, cioè .......................... Le altre due tematiche fondamentali sono: .................................................................................................................................................................

2) LA FUGA DI ANGELICA

a) Nel canto I Angelica, inseguita da Rinaldo e da un altro cavaliere di nome Ferraù, riesce a scappare impadronendosi di un cavallo, mentre i due nemici si sfidano a duello. Leggiamo la scena, come esempio di descrizione:

Fugge tra selve spaventose e scure,
per lochi inabitati, ermi e selvaggi.
Il mover de le frondi e di verzure,
che di cerri sentia, d'olmi e di faggi,
fatto le avea con subite paure
trovar di qua di là strani viaggi;
ch'ad ogni ombra veduta o in monte o in valle,
temea Rinaldo aver sempre alle spalle.

Qual pargoletta o damma o capriuola,
che tra le fronde del natio boschetto
alla madre veduta abbia la gola
stringer dal pardo, o aprirle 'l fianco o 'l petto,
di selva in selva dal crudel s'invola,
e di paura trema e di sospetto:
ad ogni sterpo che passando tocca,
esser si crede all'empia fera in bocca.

Quel dì e la notte a mezzo l'altro giorno
s'andò aggirando, e non sapeva dove.
Trovossi al fin in un boschetto adorno,
che lievemente la fresca aura muove.
Duo chiari rivi, mormorando intorno,
sempre l'erbe vi fan tenere e nuove;
e rendea ad ascoltar dolce concento,
rotto tra picciol sassi, il correr lento.

Quivi parendo a lei d'esser sicura
e lontana a Rinaldo mille miglia,
da la via stanca e da l'estiva arsura,
di riposare alquanto si consiglia:
tra' fiori smonta, e lascia alla pastura
andare il palafren senza la briglia;
e quel va errando intorno alle chiare onde,
che di fresca erba avean piene le sponde.


Ecco non lungi un bel cespuglio vede
di prun fioriti e di vermiglie rose,
che de le liquide onde al specchio siede,

chiuso dal sol fra l'alte querce ombrose;
così voto nel mezzo, che concede
fresca stanza fra l'ombre più nascose:
e la foglia coi rami in modo è mista,
che 'l sol non v'entra, non che minor vista.

Dentro letto vi fan tenere erbette,
ch'invitano a posar chi s'appresenta.
La bella donna in mezzo a quel si mette,
ivi si corca ed ivi s'addormenta.
Ma non per lungo spazio così stette,
che un calpestio le par che venir senta:
cheta si leva e appresso alla riviera
vede ch'armato un cavallier giunt'era.


b) Analizziamo:

- Qual pargoletta o damma o capriuola,
che tra le fronde del natio boschetto
alla madre veduta abbia la gola
stringer dal pardo, o aprirle 'l fianco o 'l petto,
di selva in selva dal crudel s'invola,
e di paura trema e di sospetto:
ad ogni sterpo che passando tocca,
esser si crede all'empia fera in bocca.


Come si chiama la figura retorica utilizzata in questa ottava? ......................
Angelica qui viene paragonata a......   

mercoledì 19 settembre 2012

Prime attestazioni del volgare italiano


1) 

Non dicere ille secrita a bbo­ce 

Che cos’è?
Dove si trova?


A quando risale?
Cosa significa?
A che cosa serve?
Note: 
 
2)




«se pareba boves
alba pratalia araba
et albo versorio teneba
et negro semen seminaba»

Che cos’è?
Dove si trova?


A quando risale?
Cosa significa?
A che cosa serve?
Note: 
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 3) 


Sao1 ko2 kelle3 terre, per kelle fini4 que5 ki6 contene7, trenta anni8 lepossette parte sancti Benedicti9.
  
Che cos’è?

Dove si trova?



A quando risale?
Cosa significa?
So che quelle terre, entro quei confini che qui sono indicati, per trenta anni le ebbe in possesso il monastero di San Benedetto.
A che cosa serve?
Note: 

4) 





Che cos’è?
Dove si trova?


A quando risale?
Cosa significa?
A che cosa serve?
Note: