mercoledì 21 dicembre 2022

Al cor gentil rempaira sempre Amore

La canzone è organizzata in sei strofe composte da dieci versi (endecasillabi e settenari), mentre lo schema di rime è ABAB, cDc, EdE (indichiamo con la maiuscola gli endecasillabi e con la minuscola i settenari). È stata scritta da Guido Guinizzelli, poeta bolognese vissuto tra il 1235 e il 1276. È considerata la prima poesia che parla d'amore nel senso in cui lo intendono i nuovi poeti, detti "stilnovisti" dall'espressione "lo dolce stil novo" usata da Dante nel Purgatorio (canto XXIV).
L'Amore (quello vero...) si avvicina, "rempaira" (cioè ritorna) sempre e solo al cuore di una persona di animo nobile ("gentile" viene da "gens" che in latino vuol dire "famiglia, stirpe"). Nel testo il poeta dice che
Cioè: l'amore è presente negli animi nobili così come, nella luce del fuoco, è presente il calore. Nobiltà d'animo e amore sono una cosa sola. Nel Medioevo si pensava che le pietre preziose e alcuni minerali avessero delle virtù, cioè delle capacità, per esempio di curare le malattie. Ma attenzione:
Il poeta ci dice che a volte qualcuno pensa di essere nobile perché viene da una famiglia potente e ha dei titoli... ma non bisogna credere che la vera nobiltà si abbia perché si eredita un nome famoso, in quanto essa invece esiste solo come qualità interiore, in chi ha il cuore forte e puro.