L’UTILIZZO DEL NUCLEARE
IN GUERRA E IN PACE
L’energia
nucleare è estremamente potente,ma spesso non è utilizzata in modo pacifico.
E anche
quando è utilizzata in modo pacifico,possono accadere incidenti disastrosi per
l’ambiente e per la popolazione.
IL DISASTRO DI CERNOBYL
Il disastro
di Cernobyl è stato il più grave incidente mai verificatosi in una centrale
nucleare.
È uno dei
due incidenti classificati come catastrofici di livello 7 nella scala
INES,insieme all’incidente di Fukushima Dai-Ichi nel marzo 2011.
L’INCIDENTE
Il 26 aprile
1986 alle ore 01:23:45 locali la centrale stava effettuando un esperimento
definito come test di sicurezza: si voleva verificare se, in assenza di
alimentazione esterna,la
turbina accoppiata all’alternatore potesse continuare a
produrre energia elettrica.
Per
consentire l’esperimento vennero disabilitati alcuni circuiti di emergenza.
LA NATURA DELL’INCIDENTE
Alle ore 1:23:54 (ora locale) del 26 aprile
1986, il reattore numero 4 esplose. Si trattò di una liberazione di vapore
surriscaldato ad altissima pressione che sparò in aria il pesante disco di
copertura – oltre 1.000 tonnellate – che chiudeva il cilindro ermetico
contenente il nocciolo del reattore.
All'esplosione
del contenitore seguì il violento incendio della grafite contenuta nel
nocciolo. L'incendio, in alcune ore, disperse nell'atmosfera una enorme
quantità di isotopi radioattivi, i prodotti di reazione fissili contenuti
all'interno.
Le
esplosioni non furono di tipo nucleare – non si trattò di una reazione a
catena incontrollata di fissione nucleare come avviene nelle bombe atomiche –
bensì ebbero una causa chimica: il surriscaldamento del nocciolo, dovuto
all'improvvisa perdita di controllo sulla reazione nucleari, portò al
raggiungimento di una temperatura elevatissima che fece arrivare la pressione
del vapore dell'impianto di raffreddamento a un livello esplosivo. Si
innescarono, inoltre, reazioni fra le sostanze chimiche contenute (acqua e
metalli), inclusa la scissione dell'acqua in ossigeno e idrogeno per effetto
delle temperature raggiunte, che contribuirono a sviluppare grandi volumi di
gas.
LE CAUSE
Riguardo
alle cause dell'incidente sono state pubblicate due tesi: la prima, contenuta
nel rapporto pubblicato dalle autorità nell'agosto 1986, attribuiva la
responsabilità interamente agli operatori dell'impianto; la seconda, in un
secondo studio pubblicato nel 1991, evidenziava anche il ruolo delle gravi
debolezze intrinseche di progettazione del
reattore nucleare, un elemento importante, tra gli altri, risultò essere
un errore nella progettazione delle barre di controllo.
Un dato
importante è che gli operatori della centrale non erano a conoscenza dei
problemi tecnici del reattore.
Le
conclusioni delle inchieste appaiono contrastanti nel giudizio di attribuzione
di responsabilità, ma, a prescindere dalle valutazioni di responsabilità
riguardo singole persone o azioni umane, i dati comunemente accertati sono che,
nel suo complesso, l'evento appare come il risultato di un'impressionante somma
di fattori di rischio, ovvero di una catena di errori e mancanze, riguardanti
sia le caratteristiche intrinseche fondamentali del tipo di macchina, sia
errori di progetto in alcuni particolari meccanici, sia il sistema di gestione
economico e amministrativo (per cui la centrale elettrica risultava priva di
personale qualificato sulle caratteristiche tecniche dell'impianto), infine per
la scelta del personale direttivo di effettuare un rischioso
"esperimento" che, essenzialmente, portò all'incidente mentre veniva
effettuato con errori di coordinamento e manovre particolarmente incaute e sfortunate.
L’energia
nucleare è stata usata per la prima volta per scopi militari con le bombe
sganciate su Hiroshima e Nagasaky durante la fine della seconda guerra
mondiale.
Questi
episodi dimostrano che l’energia nucleare è tanto utile quanto dannosa e
pericolosa.
Finchè
l’uomo non sarà in grado di controllare questo immenso potere questa energia
non sara mai utilizzata unicamente per scopi pacifici,e fino ad allora non
saremo mai al sicuro.
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